May Feelings – Diciamo grazie ai nostri sacerdoti

Siamo alle porte del mese di maggio, il mese del Rosario per eccellenza, e mi è venuto in mente un’iniziativa spagnola chiamata May Feelings. Il tutto è nato quando un gruppo di ragazzi aveva deciso  nel 2008 di postare in internet un video su Youtube dando 50 motivi per cui pregare il rosario. Il loro video ha avuto un successo tale, che da questa iniziativa è nata una rete di preghiera mondiale.

Perché inizio parlando di loro? Perché vorrei proporvi di guardare uno dei loro video che mi ha commossa. Ma prima di farlo, volevo parlarvi di uno studio che è stato citato in questi giorni su alcune testate internazionali condotto dal padre e psicologo gesuita Eckhard Frick insieme ad altri noti accademici su un campione di oltre 8.000 “operatori pastorali” tedeschi. Il gruppo di persone intervistate era composto dal 48% di sacerdoti, 22% di “collaboratori parrocchiali esperti”, 18% “assistenti pastorali” e un 12% di diaconi. Lo scopo era quello di individuare elementi che aiutassero a capire il loro grado di soddisfazione nella loro vita e nel loro ministero.

I risultati di questo studio fanno emergere un quadro davvero scoraggiante. Fra i diversi temi abbordati, è venuto alla luce che molti dei sacerdoti intervistati dicevano di vivere una “solitudine affettiva” per il fatto di non avere una relazione a lungo termine con un’altra persona e che, se dovessero tornare indietro, non avrebbero scelto nuovamente una vita da celibe.

Premetto che non sono un’esperta analista, ne una teologa. Ma dato che la chiesa tedesca mi sta molto a cuore, ho cercato di individuare dal mio limitato punto di vista i motivi di tanta desolazione.

Come laica, cerco sempre di capire la vocazione sacerdotale paragonandola alla nostra vocazione al matrimonio. Si può dire che un matrimonio è felice quando lo si fa per amore e che, quando il fuoco della passione iniziale diminuisce, questa unione può durare nel tempo solo se la si vive in Cristo e se l’ amore degli sposi è alimentato dal dialogo e dalle piccole attenzioni che ci riserviamo durante la giornata.

Prendiamo come esempio una scena quotidiana. Uno degli sposi decide di preparare una cenetta coi fiocchi. Si procura gli ingredienti, cerca una ricetta che gli sembra possa piacere all’altro, imbandisce la tavola con i piatti più belli, le posate d’argento, i calici di cristallo, accende le candele, sceglie la musica e attende con gioia l’arrivo a casa dell’altro. Ma lui/lei non arriva, perché impegnati in altre cose ritenute più urgenti. Succede una volta, ma sperate che la prossima volta lui/lei si ricordi. Preparate un’altra cena speciale, con gli stessi accorgimenti, ma di nuovo l’altro non arriva. E ancora, e ancora.

Potete immaginare la delusione che si sente. Spesso questa situazione può arrivare a logorarci e alla fine arriviamo persino a prendercela con Dio e ci allontaniamo da Lui. Non c’è dubbio: soltanto se l’amore che proviamo per l’altro è un amore vero e soltanto se crediamo nella sacralità del matrimonio si può trovare la forza necessaria per continuare a lottare per salvare una relazione in crisi.

Lo stesso succede con i sacerdoti. Loro si prendono del tempo per preparare la cena (Eucaristia); meditano la Parola del giorno e cercano il modo di presentarla a noi in maniera chiara e piacevole (omelia); preparano la chiesa, cercando di creare con i mezzi a loro disposizione un ambiente gradevole che ci aiuti a contemplare e a vivere la sacralità della Messa, e poi … poi attendono il nostro arrivo…

In Germania il numero dei credenti diminuisce da tantissimi anni sempre di più e di conseguenza diminuiscono le vocazioni ed il rispetto e la comprensione per la scelta di vita dei sacerdoti. L’impegno del sacerdote, come quello degli sposi, copre le 24 ore del giorno. Come gli sposi, anche loro lasciano le loro famiglie di origine per prendersi cura di una nuova, alla quale apparteniamo anche noi.

fano sacerdoteSe nessuno si fa avanti per ringraziarli per quello che fanno per noi e se la loro fede non è sostenuta  dalla nostra preghiera, è facile che prima o poi arrivi lo scoraggiamento e il senso di solitudine affettiva. Il sacerdote, come uomo, ha bisogno di rapporti sociali, di amicizie, di vicinanza. Se mancano, è difficile vivere con gioia il ministero e, per come evidenzia lo studio tedesco, il logorio derivante può tramutarsi persino in un loro allontanamento da Gesù. Difatti, più della metà dei sacerdoti tedeschi intervistati (il 54%) si confesserebbe solo una volta all’anno, a volte anche meno, e solo il 58% di loro pregherebbe ogni giorno o più volte al giorno.

Sono purtroppo poche le persone che capiscono quanto sia importante sostenere i sacerdoti, sia con la vicinanza che con la preghiera. In questi anni ho notato che è difficilissimo trovare persone come voi, che non avendo legami di famiglia con un sacerdote, siete comunque disposti a sacrificare un minuto al giorno per sostenerli con la preghiera. Sembra poco, ma in realtà è tantissimo.

Io credo nella potenza della preghiera e sono certa che il fatto che i nostri figliocci sappiano che noi crediamo in loro, li aiuta a ritrovare la gioia nei momenti di prova. Non potete immaginare quanto vi sia grata per quello che state facendo per ognuno di loro. Andiamo avanti così e, se ve la sentite, dite una preghierina in più per i sacerdoti tedeschi.

E adesso vi lascio al brevissimo video che vi avevo annunciato prima. Guardatelo, vale la pena:

https://www.youtube.com/watch?v=T4pKe7kuNQo

Buon mese di maggio!

Uniti in Gesù per Maria

Il Fuoco di Ars

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