BEATA ALESSANDRINA DA COSTA (1904-1955)

 

 

Oggi la Chiesa ricorda la beata Alessandrina da Costa, laica portoghese che all’età di quattordici anni si gettò da una finestra per difendere la sua verginità.

Riportò gravi danni, che un po’ alla volta la resero completamente paralizzata.
Abbracciò la sua croce e in vari modi partecipò alla passione di Gesù.
Dal suo letto svolse un prezioso apostolato di preghiera e di consiglio a favore dei numerosi visitatori, attratti dalle sue virtù e carismi straordinari, che esercitò nella obbedienza alle autorità ecclesiastiche.
Il decreto sulle sue virtù eroiche è stato emesso nel 1995 e Alessandrina è stata beatificata il 25 aprile 2004.

C’è un episodio della sua vita particolarmente interessante, specialmente per coloro che si sentono chiamati a pregare per i sacerdoti. Lo riporta un documento pubblicato dalla Congregazione per il Clero del 2007:

 

 

Nel 1941 Alessandrina scrisse al suo padre spirituale, P. Mariano Pinho, che Gesù l’aveva pregata dicendo: 

“Figlia mia, a Lisbona vive un sacerdote che rischia di condannarsi per l’eternità; lui mi offende in maniera grave. Chiama il tuo padre spirituale e chiedigli il permesso perché io ti faccia soffrire durante la passione in modo particolare per quell’anima”.

Ricevuto il permesso, Alessandrina soffrì moltissimo. Sentiva la pesantezza dei peccati di quel sacerdote che non voleva sapere più nulla di Dio e stava per dannarsi. La poveretta viveva nel suo corpo lo stato infernale in cui si trovava il sacerdote e supplicava: “Non all’inferno, no! Mi offro in olocausto per lui fin quando Tu vuoi”. Ella sentì addirittura il nome e il cognome del sacerdote.

P. Pinho volle allora indagare presso il cardinale di Lisbona se in quel momento esistesse un sacerdote che gli era causa di dispiaceri. Il cardinale gli confermò con sincerità che in effetti c’era un sacerdote che gli dava molte preoccupazioni; quando gli fece il nome, era proprio lo stesso che Gesù aveva nominato ad Alessandrina.

Alcuni mesi dopo fu riferito a P. Pinho da un suo amico-sacerdote, don Davide Novais, un avvenimento particolare. Don Davide aveva appena tenuto un corso di esercizi spirituali a Fatima, ai quali aveva partecipato anche un signore riservato che era stato notato da tutti per il suo comportamento esemplare. Quell’uomo, l’ultima sera degli esercizi, aveva avuto un attacco di cuore; chiamato un sacerdote, aveva potuto confessarsi e ricevere la S. Comunione. Poco dopo era morto, riconciliato con Dio. Si scoprì che quel signore, vestito da laico, era un sacerdote ed era proprio colui per il quale Alessandrina aveva tanto lottato.
(
Congregatio pro clericis: “Adorazione eucaristica per la santificazione dei sacerdoti e maternità spirituale”,
http://www.clerus.org/clerus/dati/2008-01/23-13/adorazione_it.html)


Il Signore accoglie sempre con bontà i sacrifici offerti per le anime dei sacerdoti. Alcuni eletti sono in grado di offrire tanto, e questo è stato senza dubbio il caso della beata Alessandrina, ma è importante ricordare sempre che ogni nostra piccola offerta per i sacerdoti, anche la più semplice e nascosta, può farci ottenere tante grazie per loro. D’altronde, santa Teresina diceva che anche raccogliere uno spillo per amore può salvare un’anima…

Benedetta giornata
in Gesù e Maria
Il Fuoco di Ars

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